
A che punto siamo con l’educazione finanziaria in Italia?
Secondo i risultati dell’Edufin Index 2024, l’indice che valuta la consapevolezza e il comportamento degli italiani in ambito finanziario e assicurativo, il livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani è sempre insufficiente, con un punteggio medio di 56 su 100, mentre la sufficienza si attesta a 60.
Nello specifico, la consapevolezza rimane invariata, subisce invece un lieve calo la componente che misura il comportamento degli italiani nel prendere decisioni sulle proprie finanze (57 nel 2024 vs 58 nel 2023).
I dati migliori si registrano tra gli uomini, tra chi ha 45-64 anni e tra i residenti al Nord-Est. Persistono invece importanti gap dati dall’età, dall’area geografica in cui si vive e dal genere.
Donne e alfabetizzazione finanziaria
L’Edufin Endex 2024 ci dice che il gender gap resta stabile rispetto al 2023, con 5 punti di divario (le donne ottengono una media di 53 punti, contro i 59 degli uomini), contribuendo a ostacolare l’indipendenza femminile.
In alcune regioni il gender gap risulta particolarmente pronunciato, tra queste troviamo ad esempio la Campania, dove il divario è di ben 8 punti, con le donne che ottengono un punteggio di 50 rispetto ai 58 degli uomini.
Si tratta di dati preoccupanti, visto che l’alfabetizzazione finanziaria in Italia rappresenta ad oggi una componente essenziale per l’empowerment e per l’indipendenza economica delle donne.
Questi dati si inseriscono in una tendenza già evidenziata da ricerche precedenti, come in quella del 2017 e 2018 “Le Donne e la gestione del risparmio”. Questo studio ha messo in luce come il divario di genere sia evidente non solo nelle competenze finanziarie ma anche negli atteggiamenti e nei comportamenti adottati nella gestione dei risparmi.
Il gender gap nell’educazione finanziaria in Italia viene influenzato da diversi fattori. Tra questi, emergono la bassa propensione delle donne a informarsi sui temi finanziari e assicurativi e la minore autonomia decisionale all’interno della coppia.
Anche il lavoro fa la differenza: le donne che lavorano e contribuiscono significativamente al bilancio familiare mostrano livelli più elevati di alfabetizzazione finanziaria.
Un aspetto interessante emerso da una precedente indagine del Museo del Risparmio, “Misurare l’educazione finanziaria”, riguarda il cosiddetto effetto wording o framing. La ricerca ha rilevato che le donne tendevano a performare meglio quando le domande venivano formulate in modo più personale e coinvolgente. Tuttavia, come sottolineato dallo studio, “l’effetto wording o framing merita maggiore attenzione ma non sembra spiegare la carenza di competenze/conoscenza finanziaria della popolazione italiana, che probabilmente poggia su ragioni profonde e collegate alla cultura che accompagna l’uso del denaro”. Questo suggerisce che le difficoltà legate all’alfabetizzazione finanziaria abbiano radici più strutturali e culturali, andando oltre il modo in cui vengono presentati i contenuti.
L’Edufin Index mostra, inoltre, che per quanto riguarda le decisioni finanziarie, lo status familiare appare determinante: nel caso dei single, infatti non esiste gender gap, in coppia invece il punto di vista delle donne pesa significativamente di meno. Quando sono single, sia gli uomini sia le donne scelgono quasi sempre in autonomia, mentre in coppia, le donne sono più portate a condividere le scelte con il partner.
Inoltre, il tempo dedicato dalle donne al lavoro di cura a casa e in famiglia risulta sempre decisamente superiore a quello speso dagli uomini nelle stesse mansioni: da notare che questo avviene anche quando le donne percepiscono un reddito più alto rispetto ai partner.
È infatti di 5 ore e 5 minuti il tempo investito dalle donne, quotidianamente, per la casa e i figli (contro un’ora e 48 minuti dedicato dagli uomini) e il 60% delle donne a reddito principale ha totalmente in carico il lavoro domestico e la cura della famiglia (versus il 10% degli uomini nella stessa situazione).
Nonostante questi numeri poco incoraggianti, si iniziano a vedere segnali di speranza: tra le nuove generazioni, il gender gap si sta riducendo.
Questo suggerisce che le iniziative di educazione finanziaria rivolte ai giovani stiano dando i loro frutti.
L’alfabetizzazione finanziaria in Italia deve essere promossa a tutti i livelli, dalla scuola all’ambiente familiare, per garantire che tutti, indipendentemente dal genere, abbiano le competenze necessarie per prendere decisioni informate e consapevoli.
Da sempre il Museo del Risparmio si impegna per diffondere l’educazione finanziaria a tutti livelli, con particolare attenzione ai temi dell’indipendenza economica femminile.
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27 novembre 2024
tag: Alfabetizzazione finanziaria in Italia