L’inflazione spiegata in modo semplice


L’inflazione spiegata in modo semplice

 

Spesso sentiamo parlare di inflazione: di cosa si tratta in concreto e come influenza la nostra vita di tutti i giorni?

 

Cos’è l’inflazione

I prezzi di beni e servizi, dal carburante a un taglio di capelli, subiscono variazioni nel tempo: possono aumentare, rimanere stabili o diminuire.

Parliamo di inflazione quando si verifica un rincaro generalizzato dei prezzi, che non si limita a singole voci di spesa ma interessa il paniere della spesa dei residenti di un Paese. Il contrario, ovvero una riduzione generalizzata dei prezzi, prende invece il nome di deflazione.

Alti livelli di inflazione e la presenza di deflazione sono problematici sia per il cittadino, sia per l’economia, perché aumentano l’incertezza e modificano le abitudini di spesa. Per questo motivo la stabilità dei prezzi, ovvero un’inflazione bassa e prevedibile, rappresenta uno degli indicatori di un’economia equilibrata.

 

Come si misura l’inflazione e cos’è il paniere

L’inflazione viene misurata attraverso la costruzione del paniere di beni e servizi che rappresenta i consumi delle famiglie. Il paniere viene modificato nel tempo per tener conto che alcuni nuovi beni possono diventare oggetti indispensabili per le famiglie. A ogni bene e servizio viene dato un peso in relazione alla sua importanza nell’insieme dei beni acquistati.

Per esempio, nel paniere 2024 del nostro Paese troviamo la lampadina smart ma non più i CD, che abbiamo smesso di usare, ma anche la piastra per i capelli e il rasoio elettrico che affiancano il phon e la lametta, oggetti più tradizionali e ancora in uso.

Dal calcolo dei prezzi dei beni del paniere, pesati per la loro rilevanza nella spesa complessiva, deriva un indice: l’indice dei prezzi al consumo. Il tasso d’inflazione altro non è che la differenza percentuale tra diversi indici dei prezzi al consumo nel tempo. Di solito si misura come variazione mensile o annua.

Ma chi aggiorna il paniere? In Italia questo è uno dei compiti dell’Istituto nazionale di Statistica (ISTAT) che, tenendo conto del fatto che l’inflazione non può essere uguale per tutti, in quanto dipende dalle specifiche abitudini di consumo delle persone, delinea non uno ma ben tre diversi indici dei prezzi al consumo:

  • L’indice Nazionale per l’Intera Collettività (NIC)
  • L’indice per le Famiglie di Operai e Impiegati (FOI)
  • L’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato a livello europeo (IPCA)

 

Quali sono gli effetti dell’inflazione?

Un alto tasso di inflazione colpisce tutti i cittadini, ma non allo stesso modo.

A soffrirne di più sono le fasce più povere della popolazione, poiché con l’inflazione aumentano i prezzi dei beni di prima necessità come pane, pasta, latte e verdura, e quindi diminuisce il loro potere di acquisto.

Per fare un esempio, se oggi è possibile comprare 1kg di pane spendendo circa 4€, nel prossimo futuro potrebbero volercene 5 o 6: questo significa che l’inflazione riduce il valore della moneta nel tempo.

Inoltre, in alcuni casi l’aumento del costo della vita costringe le persone a intaccare i propri risparmi, poiché il reddito non è più sufficiente a coprire le spese.  

 

E quando invece i prezzi diminuiscono?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche l’eccessivo calo generalizzato dei prezzi di beni e servizi (deflazione) è negativo per l’economia. Vuoi saperne di più?

Per capire in modo chiaro i concetti base dell’educazione finanziaria consulta il nostro sito, informati sul nostro blog oppure vieni a trovarci di persona al Museo del Risparmio.

 

 

22 maggio 2024

 

 

tag: inflazione