La Giornata Mondiale del Risparmio e il valore dei soldi per gli italiani


giornata mondiale del risparmio

 

Il 31 ottobre è la Giornata Mondiale del Risparmio: come nasce questa ricorrenza e cosa rappresentano oggi i soldi e il risparmio per gli italiani?

L’idea di una giornata da dedicare al tema ha origine nel 1924 quando, proprio in Italia, si tenne il primo congresso Internazionale delle Casse di Risparmio, a cui parteciparono i delegati di 29 Paesi che, per ricordare e celebrare lo storico incontro, dichiararono il 31 ottobre “Giornata Mondiale del Risparmio”.

L’obiettivo principale della Giornata era informare sul valore del denaro: saper risparmiare veniva infatti considerato fondamentale per l’evoluzione dell’individuo, oltre che per il progresso delle nazioni e dell’umanità.

La capacità di mettere da parte denaro è storicamente considerata prerogativa del popolo italiano.

Il tema viene trattato addirittura all’interno della Costituzione del nostro Paese, dove l’articolo 47 recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”.

Qual è la situazione attuale?

La tendenza al risparmio dei privati cittadini può ancora essere considerata una caratteristica rappresentativa del Paese?

 

 Come stanno oggi i risparmi degli italiani?

È uscito ieri, alla vigilia della Giornata Mondiale del Risparmio, il report annuale Acri-Ipsos che ci fornisce una fotografia del modo in cui gli italiani gestiscono e vivono il risparmio.

Lo studio evidenzia un lieve miglioramento del tenore di vita: si mostra un calo delle famiglie in forte difficoltà economica rispetto al 2022, e una crescita di quelle che hanno registrato una migliore tenuta, rispetto allo stesso anno.

Secondo l’indagine, diminuisce l’insoddisfazione: scende dal 17% al 14% la quota di chi risulta seriamente in difficoltà, mentre coloro che lamentano un peggioramento passano dal 19 al 13%

Le prospettive economiche personali appaiono più positive e sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 30 anni a guardare alla propria situazione economica con maggiore ottimismo verso il futuro, seguiti dai millennials (31- 44 anni).

Stando al rapporto, questo miglioramento ha consentito agli italiani una maggiore capacità di risparmio: il 48% del campione preso in esame dichiara infatti di essere riuscito a risparmiare, rispetto al 43% dello scorso anno.

 

La Giornata Mondiale del Risparmio e il valore dei soldi per gli italiani

Gli italiani non sanno investire

Stando a quanto emerge dalle classifiche internazionali e da alcune ricerche, l’Italia mostra una chiara mancanza di competenze per quanto riguarda la capacità di investire dei cittadini.

Questo non è un problema da poco, visto che essere in grado di amministrare responsabilmente il proprio denaro è fondamentale quando si tratta di fare scelte convenienti per il futuro. A maggior ragione in tempi caratterizzati dall’instabilità.

La necessità di curare i risparmi spesso genera ansia e senso di impotenza, in particolare tra le donne e nelle famiglie a basso reddito.

Probabilmente è anche per questa ragione che gli italiani continuano a prediligere la liquidità sul conto corrente ad altre forme di investimento, considerandola una forma di risparmio più sicura.

Questo senza considerare che lasciare il denaro sul conto corrente significa procurarsi una perdita certa, visto che l’inflazione erode il valore reale del patrimonio.

 

La  soluzione? Investire tempo per imparare a gestire i nostri soldi

Abbiamo visto che, in linea generale, l’Italiano mostra propensione a generare risparmio, ma non si appassiona al tema degli investimenti.

Inoltre, più l’incertezza è alta, più si accentua la tendenza a tenere i propri soldi “al sicuro”.

Paradossalmente, l’inflazione, aumentando la sensazione di insicurezza, spinge i risparmiatori a non investire affatto, quando invece, proprio a causa dell’inflazione stessa, i risparmi non dovrebbero restare a lungo fermi sul conto, dove perdono valore molto rapidamente.

Come se ne esce?

Investendo prima di tutto il nostro tempo per imparare come gestire bene il denaro.

Sentirci preparati ci permette di abbattere il timore rispetto alla materia economica, che spesso ci porta a credere di non essere capaci di amministrare adeguatamente i nostri soldi.

In quest’ottica, è di pochi mesi fa il provvedimento che prevede l’insegnamento dell’educazione finanziaria nelle scuole, nell’ambito dell’educazione civica.

L’obiettivo è rendere i ragazzi di oggi adulti consapevoli, in grado di prendere parte attivamente alla vita economica del Paese.

 

Il Museo del Risparmio sostiene l’educazione finanziaria per tutti, con particolare attenzione alle fasce deboli e ai giovani. Anche per questo si fa promotore di diversi PCTO per le scuole secondarie di II grado, come quello legato al progetto S.A.V.E. Virtual Tour.

Tutte le informazioni sulle attività del Museo del Risparmio a supporto dell’educazione finanziaria sono disponibili sul sito.

 

31 ottobre 2023

 

tag: risparmio