L’INDUSTRIA IN MOSTRA
ARCHIVI E MUSEI D’IMPRESA IN PIEMONTE
Torino, 20 giugno 2017
Polo del 900 Sala conferenze di Palazzo San Celso
Corso Valdocco 4/A
All’incontro partecipano molti tra i maggiori archivi e musei d’impresa in Piemonte: Fiat, Italgas, Olivetti, Martini&Rossi, Borsalino, Tim, Alstom Ferroviaria di Savigliano, archivi dell’industria orafa di Valenza Po, archivi dell’industria tessile di Biella, Reale Mutua. Intervengono inoltre alcuni tra i più importanti musei del territorio, che rappresentano un modo innovativo di raccontare “un’industria che è anche un’arte”, come il Museo del Cinema, il Museo dell’Automobile, l’Officina della Scrittura; o che hanno trovato soluzioni originali per uno storytelling connesso alla missione aziendale come il Museo del Risparmio di Banca Intesa San Paolo; o alla vocazione territoriale, come l’Ecomuseo “Sogno di Luce”, che ad Alpignano racconta l’avventura di Alessandro Cruto, che inventa una lampadina capace di far concorrenza alla potenza economica dell’americano Edison.
L’automobile, il cinema, la moda, status symbol internazionali come il Martini o i cappelli Borsalino indossati dai grandi divi di Hollywood, sono le “opere” conservate in una fitta rete di musei e archivi che consentono di ripercorrere l’evoluzione dell’impresa, dei rapporti sociali, dell’economia e del lavoro. Sono le testimonianze della grande stagione novecentesca del Piemonte, protagonista delle trasformazioni industriali in Italia e in Europa.
I musei e gli archivi d’impresa confermano la capacità dell’industria – e delle relazioni tra imprenditoria e lavoro – di produrre accanto alle merci e ai beni di consumo, modelli di interpretazione della realtà e dell’immaginario. E consentono oggi di ripercorrere la “marcia del progresso”, le trasformazioni del gusto, la capacità inventiva del Made in Italy, l’evoluzione dei rapporti sociali, in tutti i settori della produzione di beni, servizi, oggetti di consumo, infrastrutture. Nei musei aziendali si conservano testimonianze del tempo in cui la produzione industriale manteneva saldi contatti non soltanto con la manualità artigianale, ma con la creatività artistica: dai manifesti pubblicitari di Dudovich, Sironi, Casorati realizzati per la FIAT alle immagini di celebri fotografi (da Mulas a Cartier-Bresson) commissionate dall’Olivetti; dai modelli dell’industria orafa ai tessuti.
Al Museo Italgas o all’Archivio Tim ripercorriamo l’avanzata delle grandi infrastrutture della modernità – l’elettricità, il riscaldamento, i telefoni, capaci di trasformare la nostra vita quotidiana; mentre il centro Storico Fiat (oltre al Museo dell’Automobile) o l’archivio dell’ Alstom Ferroviaria di Savigliano ricostruiscono la storia dei mezzi di trasporto individuali e collettivi.
Il complesso dei musei aziendali offre autentiche sorprese, come il modello in legno a grandezza naturale della Fiat 500 B progettata da Dante Giacosa e i disegni di progettazione di icone della modernità come la macchina da scrivere “Valentina” o il primo “cervello elettronico” portatile Olivetti; piccole “sculture” come le penne Aurora o preziosi tessuti che hanno consentito all’alta moda italiana di imporsi sulla scena internazionale.
Questo immenso patrimonio, oltre a costituire il fondamento per la conservazione e la valorizzazione di una memoria storica costitutiva della nostra identità, può essere ripensato con gli occhi dell’oggi, per favorire la costruzione di un network di strutture museali integrate con i territori di riferimento.
I prodotti, gli oggetti, le immagini, gli allestimenti dei musei d’impresa – e più complessivamente di alcune strutture museali strettamente interconnesse con “il secolo dell’industria” e le sue produzioni, come il cinema, la televisione, l’automobile, ma anche i giornali, come nel caso del museo del quotidiano “La Stampa” – possono stimolare la voglia di sperimentare nuovi itinerari di scoperta del territorio; ma possono anche integrare la valorizzazione del passato in nuove progettualità di un futuro possibile. Affinché il museo e l’archivio non siano soltanto “ciò che resta di un’attività”.
Per informazioni:
tel. 0125 230204 – cell. 3316183115
facebook: https://www.facebook.com/cian.cinemadimpresa/
Ore 9,30
Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte
Monica Grossi, Soprintendente Archivistico e Bibliografico del Piemonte e della Valle d’Aosta
Sergio Toffetti, Direttore Archivio Nazionale Cinema d’Impresa
Giovanni Ferrero, Presidente ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali
Ore 10,30: I musei aziendali: tra strategia di corporate e memoria dell’impresa
Walter Barberis, Consiglio Generale Compagnia di San Paolo: Un progetto di museo dell’industria e del lavoro
Diego Robotti, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta:
Archivio del prodotto, cuore della storia di impresa. Museo o archivio?
Giuseppe Berta, Università Bocconi: Memoria storica e identità aziendale
Dimitri Brunetti, Regione Piemonte: Archivi d’impresa: attività strategiche di ricerca e di sostegno
Francesca Pino, ANAI-Associazione Nazionale Archivisti Italiani: Il Gruppo Archivisti d’Impresa
Ore 11,30 Coffee Break
ore 12,00: Archivi e Musei d’impresa in Piemonte
Enrico Bandiera, Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea
Luisa Abrate, Archivio Alstom Ferroviaria, Savigliano
Maurizio Torchio, Centro Storico Fiat, Torino
Patrizia Bigi, Biblioteca Civica di Alessandria: L’Archivio Storico e il Museo della Borsalino
Danilo Craveia, Archivi tessili e della Moda: Biella e la sua storia tessile: il museo che c’è, ma nessuno se n’è accorto
Ore 14,30-15,00: La memoria visiva dell’impresa e del lavoro: proiezioni a cura dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa
Ore 15,00: Archivi e Musei d’impresa in Piemonte
Anna Scudellari, Archivio Storico Martini & Rossi, Pessione
Riccardo Massola, Archivi dell’industria orafa, Valenza
Katia Corvino, Museo Italgas, Torino
Silvana Della Penna, Archivio e Museo Storico Reale Mutua, Torino
Daniele Cerrato, Archivio Storico Tim, Torino
ore 16.00: Dall’impresa all’immaginario
Cesare Verona, Officina della Scrittura. L’esperienza di Aurora Penne, Torino
Giovanna Paladino, Museo del Risparmio, Banca Intesa San Paolo, Torino
Donata Pesenti, Museo Nazionale del Cinema, Torino
Rodolfo Gaffino Rossi, Museo Nazionale dell’Automobile, Torino
Piero Livio e Stefano Trucco: l’allestimento dell’Ecomuseo Sogno di Luce, Alpignano
Ore 17,00 Coffee Break
Ore 17.30: Tavola rotonda: dalla valorizzazione al networking
Eugenio Pintore, Responsabile del Settore Biblioteche, Archivi ed Istituti Culturali, Regione Piemonte
Luca dal Pozzolo, Fitzcarraldo
Francesca Coss, Turismo Torino e Provincia: Made in Torino. Tour The Excellent – l’impresa come offerta turistica
Andrea Montorio, Promemoria: L’archivio digitale come spin-off della valorizzazione: il caso Lavazza