Nuovo anno scolastico: perché i libri di testo costano così tanto? Alcune strategie di risparmio


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Il nuovo anno scolastico è appena iniziato e già si discute di caro libri.

Da mesi, infatti, si prevedeva un importante aumento del costo dei testi scolastici. Una stangata non da poco per numerose famiglie, già messe a dura prova dai tanti rincari degli ultimi anni.

Cosa c’è dietro questo aumento di prezzo?

Quali sono i meccanismi economici che producono situazioni di questo tipo?

È possibile risparmiare un po’?

 

Le ragioni del caro libri

Iniziamo chiarendo che il rialzo del prezzo dei libri scolastici per il 2023- 2024 è reale ma, a oggi, si mantiene al di sotto dell‘inflazione.

 

Cos’è l’inflazione in parole povere?

 L’inflazione indica un aumento dei prezzi generalizzato che non riguarda esclusivamente una voce di spesa. Un aumento di questo tipo riduce il valore della moneta nel tempo, visto che con la stessa quantità di denaro si possono acquistare meno beni e servizi.

In questo modo il consumatore vede diminuire, a volte drasticamente e in poco tempo, il proprio potere d’acquisto.

Il fatto che il rincaro del costo dei libri non superi l’inflazione ci mostra un quadro generale migliore rispetto a quanto ipotizzato nei mesi passati. Tuttavia, il rialzo in questione rimane un problema concreto per le famiglie, che devono sostenere questa spesa a fronte di entrate che restano stabili.

Va inoltre considerato che quella per i libri scolastici è una spesa “obbligata”: le famiglie, di fatto, non hanno alternative.

Come se non bastasse, tra gli acquisti necessari al rientro a scuola, alla voce “libri” bisogna aggiungere il materiale di cancelleria (quaderni, penne, matite, diari), gli astucci, gli zaini e i trasporti.

Insomma, un quadro non proprio roseo che può, tuttavia, essere migliorato con la giusta attenzione alle scelte di consumo.

 

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Perché i libri di testo costano sempre di più?

Prima di tutto è importante comprendere che ogni variazione di prezzo, più o meno improvvisa, è quasi sempre legata, oltre che alla domanda e all’offerta, a numerose variabili, interne ed esterne al mercato di riferimento.

Nel caso specifico, a determinare l’aumento del prezzo dei libri scolastici sono stati sicuramente il forte aumento del costo della carta e il caro energia, che, dall’inizio del conflitto in Ucraina, si ripercuote anche sulla filiera dell’editoria.

In tutti i mercati l’aumento dei costi delle materie prime e dei processi di produzione incidono, infatti, sul prezzo finale dei prodotti.

Alcune strategie di risparmio

Per rispondere a questa situazione, le famiglie possono mettere in atto alcune semplici strategie per alleggerire l’impatto di questa spesa irrinunciabile.

Per risparmiare sull’acquisto dei libri e, contemporaneamente, favorire la sostenibilità ambientale, un’opzione è senza dubbio puntare sui testi scolastici di seconda mano.

 

Dove trovare i libri di testo usati?
La soluzione più scontata è rivolgersi ai mercatini e alle librerie dell’usato.

A volte, tuttavia, sono le scuole stesse a predisporre lo scambio diretto dei libri tra gli studenti. Altre volte, i docenti organizzano iniziative per aiutare gli studenti a trovare i libri di cui hanno bisogno.

Una buona idea è informarsi sulla presenza, all’interno degli istituti, di bacheche che raccolgono annunci di scambio e vendita.

In alternativa, sono tantissime le piattaforme online che offrono servizi di compravendita di testi usati.

Per il materiale di cartoleria si consiglia invece di evitare di comprare tutto subito (spesso, aspettando, si risparmia) e di attendere le indicazioni degli insegnanti, in particolare per gli strumenti tecnici, così da evitare acquisti superflui.

 

 Un’occasione per insegnare il risparmio ai ragazzi

La necessità di rivedere le proprie spese, anche in conseguenza del caro scuola, può diventare una buona “scusa” per insegnare l’abitudine al risparmio ai ragazzi.

In famiglia si potrebbe approfittare della situazione per iniziare a ragionare con i più piccoli su un’efficace gestione del denaro, magari introducendo qualche suggerimento di buon senso. Ad esempio, evitare di acquistare materiale scolastico non strettamente necessario, oppure più costoso del normale perché “alla moda”.

Per gli adolescenti, la “lezione” potrebbe essere legata all’importanza del riuso e dell’economia circolare, in un’ottica di spreco zero e sostenibilità.

In linea generale, anche in casi di importanti aumenti su articoli di prima necessità una buona gestione finanziaria famigliare si ripercuote positivamente sulla capacità di far fronte a spese ingenti o superiori alla norma.

Poiché le abitudini economiche si apprendono in casa, i genitori consapevoli della situazione finanziaria famigliare e del potere di acquisto dei loro stipendi sapranno trasmettere ai figli i comportamenti corretti.

Proprio in quest’ottica, il Museo del Risparmio si pone l’obiettivo di promuovere l’alfabetizzazione finanziaria anche tra le fasce più deboli,

nella convinzione che acquisire le competenze di base per una corretta gestione del denaro e del bilancio famigliare possa creare una società più equilibrata, capace di adattarsi con maggiore facilità alle inevitabili oscillazioni dell’economia.

 

27 settembre 2023

 

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