Quanto costa andare a vivere da soli? Una guida per giovani adulti


quanto costa vivere da soli in Italia

 

Andare a vivere da soli è una delle tappe fondamentali nel percorso verso l’età adulta. Rappresenta una scelta di autonomia, oltre che di responsabilità. Per i giovani adulti il desiderio di indipendenza si scontra spesso con la realtà economica.  Secondo le stime più recenti, vivere da soli in Italia comporta un aggravio di spesa mensile di circa 564 euro rispetto alla vita in coppia, dove molte delle spese quotidiane vengono condivise. Una differenza tutt’altro che trascurabile, che impone una riflessione attenta sulle implicazioni economiche della scelta.

 

Una decisione percepita come onerosa

Più che sottovalutare l’impegno richiesto da questo passo, i dati statistici mostrano che i giovani ne colgono perfettamente le difficoltà. In Italia, infatti, l’età media di uscita dalla casa dei genitori si aggira intorno ai 30 anni, ben oltre la media europea di 26,2 (dati Eurostat aprile 2025). Questo ritardo non è frutto di scarsa motivazione, ma riflette la percezione diffusa che vivere da soli sia un traguardo difficile da raggiungere per ragioni economiche. Il costo dell’affitto, l’incertezza lavorativa e la precarietà dei redditi rendono l’indipendenza abitativa un obiettivo spesso rimandato.

 

Le principali voci di spesa

Quando si affronta la vita da soli, la voce più rilevante è l’affitto: nelle grandi città, un monolocale può costare dai 500 a più di 1.000 euro mensili, mentre in centri più piccoli la cifra si riduce,  pur restando significativa. In questi casi, inoltre, è necessario valutare un incremento delle spese di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro. Al canone di locazione vanno aggiunte le utenze domestiche (luce, gas, acqua, internet, riscaldamento…) che incidono per circa 150 – 200 euro al mese, oltre alla spesa alimentare: chi vive solo spende in media 337 euro al mese contro i 266 euro di chi convive. Secondo la stessa analisi di Money Farm, la spesa per casa e utenze incide il 65% in più sui bilanci di chi vive da solo. Anche svago e viaggi sono più onerosi per i single: la classica “pizza in due” o una stanza d’albergo condivisa riducono sensibilmente le spese. Per ristoranti e vacanze, chi vive solo spende 29 euro in più al mese, pari a un incremento del 41% rispetto a chi convive.

 

Convivenza e risparmio: i numeri del confronto

Quindi, vivere in coppia è vantaggioso da un punto di vista finanziario. Una persona tra i 35 e i 64 anni che vive da sola spende fino a un massimo di 2.156 euro al mese, contro i 1.408 euro a testa di chi divide l’abitazione con un partner.

Questo significa che un single spende circa 564 euro in più al mese che, se risparmiati, possono fare la differenza nel lungo periodo. Infatti, secondo le simulazioni, una persona che inizia a convivere a 25 anni potrebbe accumulare, entro i 50 anni, fino a 169.000 euro, cifra che può arrivare a 240.000 euro se investita correttamente.

 

Educazione finanziaria e autonomia: un binomio necessario

Vivere da soli è una sfida stimolante, che non va affrontata con leggerezza. Costruire una propria indipendenza economica richiede preparazione, consapevolezza e capacità di pianificazione. Per questo motivo, è fondamentale che i giovani sviluppino competenze economiche di base: saper redigere un budget, valutare le spese fisse, prevenire l’indebitamento, creare una riserva.

Un primo passo concreto può essere la stesura di un bilancio personale mensile, in cui annotare entrate e uscite, distinguendo tra spese fisse (affitto, utenze, trasporti) e variabili (svago, shopping, extra). È utile poi fissare un tetto massimo di spesa settimanale e valutare con regolarità se si riesce a rispettarlo.

Tra le buone abitudini da adottare:

  • evitare abbonamenti non utilizzati o acquisti impulsivi,
  • confrontare più offerte per le utenze domestiche,
  • sfruttare app di gestione finanziaria per monitorare le spese,
  • accumulare gradualmente un fondo d’emergenza.

Chi non necessita di lasciare la casa famigliare per impegni sentimentali ma è semplicemente alla ricerca della propria indipendenza, può valutare soluzioni intermedie, come la condivisione dell’abitazione con coinquilini. Questo passaggio può rappresentare un’ottima palestra di autonomia, permettendo di ridurre i costi e acquisire esperienza nella gestione quotidiana del denaro.

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24 settembre 2025

 

 

 

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